"Ciao Amica!
Probabilmente sei una delle poche rimaste per cui mi sento di usare ancora questo appellativo.
E' sempre difficile cominciare a scrivere, d'altronde da qualche parte bisogna pur iniziare...
Ultimamente la mia vita sta andando avanti da sola, come andare su di un tappeto mobile che va in direzione opposta, continuo a camminare per inerzia. Se mi fermassi rischierei di esser trascinata indietro.
Proseguo, passo dopo passo, meccanicamente. Intorno a me c'è tanta altra gente che cammina, qualcuno corre. Ognuno impegnato in qualcosa, ognuno ha un'auricolare con il quale ascolta la sua musica, tutti con occhi fissi su di uno schermo che trasmette obiettivi e aspettative. Loro continuano a tentare di raggiungerli.
Alcuni sono talmente vicini da poter sbirciare un pezzo di quel loro percorso, qualcuno è disposto a percorrere un po' di strada assieme, ma ognuno è sul suo tappeto e non s'incrociano mai... come potrebbero?!
Ultimamente ho preso coscienza del fatto che la vita prosegue a prescindere. Che le persone, per cui credi di esser importante, riescono ad andare avanti anche se non fai più parte della loro quotidianetà, riescono ad essere felici anche senza di te!
Sono stanca di amicizie che pensano a te solo quando ti hanno davanti agli occhi, e anche le occasioni in cui questo si verifica sono sempre più rare.
Sono stanca di parlare soltanto di cose frivole, relativamente importanti, di restare lì ad ascoltare, cercando di partecipare, tentando di essere davvero interessata.
Ogni tanto un "Come stai?!" o un "Come va'?!" mi raggiunge, ma è un eco lontano.
"Come vuoi che stia?! Come vuoi che vada?!" Chissà cosa realmente si aspettano che risponda?!...
"Bene!" e su un viso sereno, è la risposta che accontenta tutti, che placa la coscienza di chi crede d'interessarsi a te ma che non ha intenzione di approfondire l'argomento, e poi si torna a parlare di frivolezze.
Da quanto tempo non sorrido più?!
Proseguo imperterrita con questa gente che mi cammina accanto, qualcuno corre, qualcuno parla con me...
E' tanto, troppo tempo che sento il desiderio di sfogarmi senza saper cosa voglio sfogare...
Perchè le persone che dovrebbero conoscermi, che dicono di tenere a me, non hanno notato che non sorrido più?!
"Non aspettarsi nulla da nessuno" Si! Decisamente è un'idea!
Sono stanca di fissare il mio schermo troppo lontano da raggiungere. Continuo a camminare, comunque, ma non riesco a mettere a fuoco le immagini che esso proietta, forse perchè diventa sempre più "piccolo", forse perchè ho dimenticato gli occhiali...
Faccio dei bilanci, amica mia, i cui risultati sempre più spesso non mi piacciono.
Arrivata a questo giro di boa non ho realizzato alcun obbiettivo, raggiunto alcuna meta.
Mi chiedo che ci sarebbe di male a fermarsi e venire trascinati indietro?!
Mi chiedo, sempre più spesso, cosa ci faccio io qui!
"Per vivere bene basta non aspettarsi nulla dalla vita" qualcuno lo ha detto, ma sarà vero? E' davvero preferibile e auspicabile vivere senza obiettivi? Senza prospettive a me sembra di camminare a vuoto!
Il tappeto continua a scorrere, le mie gambe si muovono da sole ma lo schermo è sempre più sfocato.
Sai, amica, in realtà non c'è rimorso, nè rimpianto e tantomeno rancore in queste mie parole. Anche se potrebbe sembrare così, ma in realtà è diverso. Sto soltando prendendo atto di questa situazione. Come quando ho realizzato che anche l'amore ha una "scadenza", come gli alimenti, solo che non ti è dato di saperla finchè non scade. Allo stesso modo è per tutto questo, una semplice presa di coscienza.
Mi sento apatica, talmente pigra da non aver nemmeno voglia di esser triste o arrabbiata.
Questo tappeto continua ad andare, le persone intorno a me han sempre gli occhi fissi sui loro schermi. Meglio ascoltare la musica, non temo di perdermi qualcosa, tanto intorno a me tutto procede uguale.
Non ho nemmeno più voglia di sapere cosa trasmette quello schermo davanti a me, sempre più distante, sempre più sfocato. Qualcuno dei volti qui accanto mi è familiare, sorridono e piangono, un tempo sorridevo e piangevo con loro, ora non più, ora li fisso soltanto, cogliendo solo una parte delle loro emozioni, e anche quella la lascio scorrere via trasportata dal tappeto che non si ferma mai...
Amica mia, forse anche tu sei in questa strana palestra fatta di gente che cammina e corre su infiniti tappeti, inseguendo immagini proiettate da schermi sempre troppo disanti, se così fosse, spero che, almeno tu, decida di scendere e vedere cosa c'è fuori.
Un abbraccio..."