martedì 29 ottobre 2013

Ring




- Non dici sul serio... - l'amica si sistemò a disagio sul divanetto, finta pelle, che continuava a cigolare ad ogni movimento - Sicuramente hai notato che porta la fede al dito - puntualizzò, pur sapendo che non era necessario.
- Ho notato - confermò lei con fare accondiscendente - ma non vedo quale sia il problema. -
Accompagnò le parole sollevando le spalle innocente.
-  Un uomo ha solo due ragioni per portare la fede nuziale in un bar per single. La prima è che sa di non aver carattere sufficiente per dire di no ad una donna, se venisse avvicinato, e si nasconde dietro quel monile sperando che le tenga a distanza. Se poi venisse abbordato lo stesso, non avrebbe rimorsi: "almeno ci ha provato". La seconda è perchè cerca qualcosa senza impegno, dato che l'impegno lo ha già preso. 
Nessuna delle due ragioni, qualunque essa sia, gli impedirà comunque di uscire di qui in compagnia. - 
- Da quando sei diventata così cinica? - 
- È un dato di fatto, non cinismo. Se fosse finito qui per caso non si sarebbe tolto la giacca, allentato la cravatta e ordinato da bere. Guardalo! - e fece un breve cenno in direzione del bancone, senza nemmeno alzare gli occhi dal bicchiere ancora pieno.
L'amica studiò l'uomo bruno seduto su un alto sgabello. Era già lì quando erano arrivate e da qualche tempo continuava a guardare verso di loro. 
Spettinato, alto, spalle larghe, a dispetto dell'abbigliamento non sembrava un uomo d'affari. Probabilmente il lavoro gli imponeva di esser elegante ma non impeccabile. Aveva ordinato già il secondo bicchiere di un qualche alcolico incolore, senza ghiaccio. Dava l'impressione di esser in attesa di qualcosa. Doveva ammetterlo: sembrava proprio a caccia di compagnia.
- Non hai ancora toccato alcol e sei già senza inibizioni.- sospirò rassegnata.
- Se bevessi non lo farei più. -
- Questo non ha senso. -
- Ne ha per me. - La informò rassegnata. - Mettiamola così: farò in modo che lui si renda conto del mio interesse, ma non proverò a sedurlo. Se è come dici tu, non succederà nulla, altrimenti, la pianterai con la predica e tornerai a casa da sola. Ti sta bene? -
L'amica annuì delusa - Avrei preferito rinunciassi e basta. -
- Quel tipo mi piace e io non ho legami, non ho nulla da perdere e non devo esser fedele a nessuno se non a me stessa. Perchè dovrei preoccuparmi della persona che lui sta per tradire? 
Se non è un problema per lui non vedo perchè dovrebbe esserlo per me! - 
Concluse e, voltandosi verso il bancone, sfoderò il migliore dei suoi sorrisi.
Alzò il bicchiere in un invitante brindisi fissando i propri occhi su quelli dell'uomo. che ricambiò il sorriso e meccanicamente la imitò alzando a sua volta la mano che teneva il suo liquore.
Lei avvicinò lentamente il bicchiere alla bocca assaporandone il contenuto come se fosse la cosa più buona che avesse mai assaggiato.
L'uomo seguì avidamente il movimento, lasciando sospeso a metà il gesto precedente.
- Sei impossibile. - Si arrese l'amica scuotendo la testa.
- Se lo dici tu! -

giovedì 24 ottobre 2013

... solo...



Io... volevo solo dirti che avevo paura.
Che desideravo rannicchiarmi in un angolo e piangere.
Non ho mai provato questo tipo di paura, altre volte ho avuto paura: di restare sola, di non esser amata, di sbagliare, di peccare di presunzione, ma questa volta è diverso.
La paura ti spinge oltre limiti che nemmeno sai di avere, superarla ti rende forte, affrontarla è un altro discorso...
Sono spaventata a morte e questa volta non è come le altre. È un enorme macigno che schiaccia, toglie il fiato, azzera le capacità cognitive...
Sono in un angolo e l'unica cosa che riesco a fare è trattenere le lacrime perchè, se solo mi concedessi il lusso di piangere, non mi rialzerei più.
Volevo solo... volevo solo dirti che ho paura.

Car2 arghh



Car2Go è un nuovo servizio di car sharing a cui sono abbonata - ché un auto ogni tanto può sempre tornar utile - prima di ieri non ne avevo mai usata una.
Prenoto quella vicino a casa e sotto il diluvio la cerco... Ho impiegato 10 min solo per trovarla...
Sulla mappa del sito la segnava parcheggiata dietro casa mia ma:
1. la strada era così allagata che, arrivata all'incrocio, per attraversare son dovuta tornare indietro e farla costeggiando le auto anzichè sul marciapiede...
2. non era dietro casa mia ma, in linea d'aria, altezza piazzale susa =_= - per chi non conosce Milano, più o meno un isolato in là -  facevo prima ad arrivare a piedi.
Una volta dentro è iniziato il panico: le istruzioni sono chiare e precise ma... l'auto non parte.
" Che faccio di sbagliato!?" continuo a chiedermi ma l'auto, che comunque è accesa, non si muove.
"Cominciamo bene!"
A parte il fatto che avrei preso a testate la radio che è partita appena accesa l'auto e che non son riuscita a spegnere, chiamo l'assistenza che mi spiega che devo accelerare e solo dopo girare la chiave verso destra...
Adesso, ditemi voi, come avrei potuto arrivarci da sola??? Ok che con i motorini funziona così, ma stiamo parlando di un auto =_=
Fatta la prima figura del cavolo si parte!
Alcuni dettagli sul mezzo: Ha il cambio automatico ed è una smart! " E allora?! " direte voi, ecco, io non sono mai nemmeno entrata in una smart e manco ho mai guidato con il cambio automatico.
Anzichè seguire il saggio consiglio di un amico - che avendoci già provato mi aveva suggerito di portarla in un parcheggio e prender confidenza - mi son messa direttamente in strada.
Forte della mia sicurezza al volante affronto una Milano sotto il diluvio universale e il traffico a gogo.
Per chi non ha mai guidato con il cambio automatico, informo che non è complicato abituarsi al fatto che per cambiare marcia basta spingere il cambio, il difficile è abituarsi a soli DUE pedali.
Perchè il cervello ci arriva, che la frizione non ti serve più, il piede NO!
Per una come me, che guida da quasi vent'anni con il cambio manuale, è stato un incubo!
Come già detto, non tanto nell'andare, ma nel fermarsi.
Il freno... oddio il freno!
Provateci voi a convincere il vostro piede che quel pedale al centro NON è la frizione ma il FRENO.
Sembra facile, lo so, in linea teorica lo è ma, trovatevi a dover rallentare in prossimità di un semaforo o di uno svincolo e a decelerare con freno motore - io lo uso tantissimo -  ci siete arrivati?! 
Ve lo dico io: il piede si appoggia sulla frizione per consentire di scalare dalla terza alla prima... ora avete capito?! Ecco la frizione NON c'è e quindi il piede sta, leggermente, toccando il freno!
Vogliamo parlare anche del fatto che, con il gioco frizione di solito alzi il piede dall'acceleratore cambi e dopo freni?! Così freni direttamente e, mancando un passaggio, i miei piedi sono andati in tilt.
Risultato: inchiodo ad ogni semaforo rosso.
Sappiate, per cronaca e a mia difesa, che non è che son arrivata a 100 all'ora per poi inchiodare, parliamo sempre di un auto in prima che, anzichè accostarsi dolcemente al semaforo, ci arriva lentamente e poi si inchioda. Ebbene si, sono un pericolo pubblico!
Dopo i primi 3 minuti voglio solo scendere!
Che poi sono un genio a complicarmi la vita: che strada faccio per arrivare alla pizzeria?! Corso XXII marzo! 
Per chi non lo sapesse c'è un semaforo ogni tre passi e, ovviamente, io li ho beccati tutti rossi!
Dopo qualche giro in più, causato anche dal fatto che non mi fido a fare determinate manovre e non trovo parcheggio, giungo a destinazione e provo a parcheggiare!
Lo so, potete ridere, una Smart la ficchi ovunque e in effetti l'ho parcheggiata in un buco inaccessibile a qualunque altro mezzo ma - dai che un ma ve lo aspettavate - ci ho metto una vita a fare manovra perchè NON vedeo il muso; NON riesco a capire quanto distante sono dal marciapiede o dalle auto prima e dopo; continuo ad inchiodare appena SFIORO il pedale del freno; piove a dirotto.
Sudata fradicia ce l'ho fatta, mi fiondo fuori dall'auto e concludo il noleggio.
Sono in zona - pensavate fosse finita - ancora un po' agitata mi avvio verso la strada in cui doveva esserci la pizzeria, mi volto per assicurarmi di aver parcheggiato bene e che scopro?! Che ho parcheggiato DAVANTI alla pizzeria!
Torno sui miei passi ed entro.
Rabè mi ricorda di controllare se c'è lavaggio strade. A serata finita l'ho scongiurata di aiutarmi a capire che divolo significassero i cartelli sulla strada! Ormai il cervello è offline...
Indovinate com'è finita!?
Al ritorno ho preso il tram!
Conclusioni: Ho impiegato 30min per fare 5 km... Vogliamo parlarne?
In caso di necessità userò nuovamente il servizio, perchè è davvero comodo, - poi quando cadi da cavallo devi subito risalirci in groppa - ma prima, prenderò lezioni di guida con il cambio automatico!
Mi è sembrato di tornare ai miei 18 anni quando ho imparato a guidare per la prima volta. Ancora adesso, a ripensarci, mi agito, però, confidenza con il freno a parte, mi son riscoperta brava alla guida anche a Milano, che tutto sommato è una consolazione!
Spero questo non scoraggi le mie amiche a venire in auto con me =_=


lunedì 21 ottobre 2013

The Day of the Doctor





Oh my~
WOW! WOW! WOW! Il trailer O_O
Che figata! Non vedo l'ora di vederlo *.*
~ commossa ~

Castagne



Non è ufficilamente inverno senza l'odore delle castagne arrosto nell'aria.
Oggi, uscendo dalla metro, l'aria fredda - ma non pungente - era pervasa dal profumo delle castagne che cuociono. 
Da qualche parte c'era un castagnaro, lo so!
Questo è il mantello che veste l'autunno prima di lasciare il posto al freddo e, come gli altri odori tipici di questo periodo, sa di nostalgia e di polvere di fate. 
Se poi il tempo è clemente, nonostante il cielo plumbeo, non si può davvero resistere!

lunedì 14 ottobre 2013

I wanna be somebody else!



Se la cosa più difficile è prendere una decisione, sono già a buon punto!



domenica 13 ottobre 2013

" Grande Inverno " - in spiaggia -


Datata estate '13 ecco la grande opera d'arte fatta in spiagga!
Siori e Siore, la carpentieri infreddoliti &Co., ha il piacere di presentarvi - rullo di tamburi- :


Grande Inverno + Barriera!

*Versione abbellita, così com'è apparsa agli occhi dei " costruttori " *

Versione real

più in prospettiva

Particolare della barriera.

Altro particolare.

Questo è ciò che accade quando un manipolo di Nerd si mette a giocare con secchiello e paletta in spiaggia (a dirla tutta c'eravamo portati anche gli attrezzi da giardinaggio :3 )
Per il racconto e tutto il resto vi rimando alle prossime puntate, per ora godetevi i risultati finali!
Non pubblico il Work in progress perchè non ho le autorizzazioni a postare foto dei membri in costume (e me , in costume, un me se po vedè =_=) :P

venerdì 4 ottobre 2013

Meno peggio...



Il sole all'improvviso; un cucciolo che ti annusa e si lascia  accarezzare; la tua canzone preferita nel lettore; il sorriso di uno  sconosciuto; un messaggio da qualcuno che non senti da tempo; posto in  metro; le coincidenze precise sui mezzi di trasporto; un gesto  cortese; una bella frase nel libro che stai leggendo; l'odore di  temporale o di neve nell'aria; una giornata tiepida in pieno autunno...
e le cose girano meno peggio.

Càpita.




Càpita che ti ritrovi in viaggio o solo in movimento per raggiungere il posto di lavoro - che a volte di strada ne devi fare per arrivarci e non è una metafora - e hai così tanto tempo a disposizione che non sai che fare. E càpita che, per fortuna, hai la connessione - rigorosamente WiFi pubblico dall'ipod, perchè lo smartphone è la morte - cominci così a ruzzolare nel web, tra mail, giochi on line e compagnia bella, ma, non essendo una fan di FB., si esauriscono presto le cose da fare finchè non ci pensi... E così càpita che ti ritrovi di nuovo su quelle pagine e lui è lì, che ha rubato il tuo ultimo pensiero, che ha "provato" le tue stesse sensazioni e, ancora una volta, ti perdi come la prima volta, come sempre, e il mondo si aliena e finisce tra i preferiti anche lì.

Internet...



... e più precisamente i social, hanno cambiato tutto. 
Ora le idee e le parole sono libere di scorrere, di esser espresse, anche senza filtri - chè, diciamocelo, non sempre è un bene, soprattutto quando, la totale assenza di nozioni d'italiano la fa da padrona o quando, il concetto espresso è di una tale piattezza o ovvietà da farti cadere le braccia - e fiumi di concetti e pensieri si diffondono nell' etere e si mischiano, cozzano gli uni contro gli altri, s'inseguono, si accavallano e si consacrano alla corte del nulla... Ma il punto è - perchè un punto c'è, fidatevi - che questi infiniti canali, facilmente percorribili e terribilmente affollati, permettono a persone che non si sentono mai e che si vedono anche meno, di contattarsi, dopo mesi di silenzio reciproco e cordiale ignorarsi, per confrontarsi animatamente sul colore della maglietta di Cattelan a Xfactor!(Se vi state chiedendo chi sia... è normale!)
Che figata il progresso!

giovedì 3 ottobre 2013

Bozze




Si, decisamente! Ci sono troppe bozze, troppe cose incomplete tra le mie... cose!
Disegni, storie, post, persone, rapporti, viaggi... tante, troppe vie da percorrere o progetti da finire e tutti fermi lì, in attesa di tempo, di voglia o solo di quella scintilla che ti spinge a ricominciare.
Spulciando tra la mia vita, ci sono troppe cose ferme a metà e mi nascondo ancora dietro il pretesto di non aver mai abbastanza tempo... e al diavolo il tempo! Voglio riuscire a portare a termine qualcosa! 
Sono ufficialmente stanca di lasciare che sia la corrente a trascinarmi.



Knock


Bussai forte, non che volessi entrare, ma volevo avere la certezza di non esser giunta fin lì inutilmente.
Silenzio. Il silenzio di attesa prima che qualcuno risponda, sull'uscio come al telefono, è sempre carico di aspettative; ma no, stavolta no.
Non ero lì per vedere qualcuno, non ero lì per entrare, non ero lì per iniziare o finire qualcosa, ero lì perchè era giusto che mi trovassi davanti a quella porta, a bussare e a pagare le conseguenze dell'esser lì.
La strada percorsa fino a quel momento, beh, non è che possa dire fosse stata liscia e senza ostacoli: lotte, rancori, cadute, ma anche sprazzi di sole e vento caldo, ad accarezzare i capelli. E poi chilometri; asfalto e terra, prati e boscaglia, strada e ancora strada da percorrere, di corsa, lentamente, annaspando, persino carponi per giungere qui.
Dall'interno della stanza non arrivava nessun rumore, se qualcuno era dietro la porta a guardare dallo spioncino era stato davvero bravo ad arrivarci senza che ne percepissi i passi. Se c'era qualcuno ad attendere era deciso a non far nulla. Aspettavo lì, ma non succedeva niente.
Chissà cosa rimandava l'immagine distorta attraverso quella piccola apertura; sapeva già di me? Ero attesa? O semplicemente, vittima del sospetto tanto caro all'esser umano, non voleva rischiare!?
Tentai un ultima volta: TOC! - TOC! - TOC!
Tre colpi sordi, forti e netti, scivolarono da parete a parete nello stretto corridoio, come le ombre alla luce dei fari d un automobile.
Davvero non c'era nessuno?! Era stato inutile il mio percorso?!
D'un tratto sentii dei passi, dall'altro lato qualcuno si avvicinava alla porta con fare lento ma deciso.
Deve avere il sonno pesante per non avermi sentito bussare prima pensai. Smettila! mi rimproverai. Dovevo allontanare il sarcasmo e tutto quello che di me ritenevo negativo. 
Mi protesi in attesa, carica di aspettative, con il mio bagaglio pronto ad esser depositato, quando i passi si fermarono.
Chiunque fosse dall'altra parte era proprio davanti a me, attraverso il legno della porta potevo quasi percepirlo, poi il dentro divenne fuori e tutto cambiò.
C'era solo quell'uscio, ancora angosciantemente chiuso, ero pronta e l'attesa non mi sembrò più la parte più semplice del viaggio.
Nel silenzio, solo i contorni di quella porta e il respiro dell'altro che si confondeva con il mio erano reali, percettibili e, alla fine: 
TOC! - TOC! - TOC! 
Tre colpi sordi, forti e netti, dall'altra parte della porta, qualcuno stava bussando!

"Chi" è il problema?



Per essere una che tende allo psicolabile faccio molta autoanalisi - chè se ti capitano sempre le stesse cose con persone diverse, qualche pensiero lo fai sul fatto che il problema sei tu - e ci provo a migliorare ma mi sono stancata!
Non sono io il problema! Non ne posso più di sentirmi in difetto, per sensazioni che provo o situazioni che vivo, con persone che non se ne fregano nemmeno alla lontana.
Se non va come dovrebbe, non deve necessariamente esser a causa mia. Di persone, al mondo, ce ne sono tante e io sono stanca di sprecare tempo a cercar di far funzionare qualcosa con persone che non sono sulla mia stessa linea d'onda.
Non ne posso più di impegnarmi a capire, smussare gli angoli, farmi andar bene: E porca! Sono gli altri che devono adattarsi a me non viceversa e se non gli sta bene... quella è la porta!