martedì 10 settembre 2013

Il mondo che scorre...



Son salita sul filobus e son rimasta sul gradino più prossimo alle porte trasparenti. È qualcosa che faccio talmente spesso, prendere i mezzi intendo, che ormai è parte dei gesti meccanici del corpo, quasi come camminare, poi questa linea è una delle "mie", di quelle che mi portano a lavoro, in centro e a casa, una routine che si perde nella memoria, e il paesaggio scorre veloce e familiare al di là dei vetri. Ma quando gli occhi si son abbassati sulla strada: cavolo! Da qui sembra che la strada corra via mentre tu resti fermo. 
Da qui pare quasi di esser sospesi a mezzo metro da terra e di muoversi con la forza del pensiero. 
Affascinante guardar andar così. Non è come dal parabrezza o dal finestrino laterale, qui non c'è un riquadro di vetro tra lamiera, solo il fuori fino quasi alla punta dei piedi e... si muove. 
Per breve che è il tragitto viaggio come sulla nuvola speedy, ed è interessante, come in quelle barche dove il fondo è trasparente, ma anzichè il mare qui c'è la città che fugge via.
Poi son scesa, e il profilo delle case ha ripreso a scorrere alla solita velocità.

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