giovedì 30 gennaio 2014

Run



Dove sto andando?! 
Me lo chiedo spesso, ormai è diventata un'abitudine parlare da sola - ché sono certa lo facciano tutti, chi più, chi meno - e ricevere risposte più o meno comprensibili.
Dove sto andando o meglio, dove voglio andare?! Seguo un percorso tracciato con la matita, cancellato di continuo e poi riscritto; una curva qui, un bivio lì e che procede di qualche metro, di qualche giorno, di qualche anno, non più in là del mio naso e poi?! Cosa c'è?!
Non sono la prima, non sarò di certo l'ultima, a non sapere dove andare, cosa farne della propria vita, ma io posso solo guardare alla mia realtà e su questa interrogarmi.
Sono partita con un'aspirazione e poi due e poi nel tempo sono cambiate entrambe.
La scuola: ho seguito una scuola "utile" e poi ho virato verso tutt'altro, appena ne ho avuto la possibilità.
Il lavoro: ho imparato quello che mi piacerebbe fare ma non sono più così sicura che sia quello che so fare. Sembra complesso, lo so, lo penso anch'io, però è così. Perchè sono "un'artista", ma non ho le capacità di un'artista; sono portata per tante cose, ma nessuna di queste è quello che voglio fare, che voglio essere.
Mi reinvento, allora. 
Come un albero che non vuol crescer dritto; lego con uno spago la mia conoscenza ad un punto e spero che segua quella direzione e che cresca forte e capace.
Dove sto andando?
Ché giunta ad un punto preciso della mia esistenza, per procedere devo sapere quale porta voglio aprire. Le energie son poche e non si possono investire in cose troppo diverse tra loro. Non posso correre in salita per fermarmi a metà e tornare indietro perchè ho cambiato idea.
Ferma qui devo prendere una strada ma, se non ho una méta da perseguire, che strada prendo?
Mi sembra di correre in cerchio, inseguendo la mia coda. Contenta, a volte, affannata, disperata, altre, ma rincorrendo sempre qualcosa di inutile.
Forse dovrei fermarmi. Non come al solito, che dico che ci penso e invece resto a cazzeggiare guardando un telefilm, davvero dovrei fare un punto.
Fin'ora ho seguito la strada, lasciando che i miei passi si orientassero verso il primo raggio di luce a disposizione, senza scegliere, senza scartare. "C'è questa cosa e ben venga, l' importante e che non mi arrechi troppo fastidio, che non mi dia troppe preoccupazioni" e poi ho continuato a tracciare la strada davanti occupandomi solo di queste poche necessità, come un animale selvatico il cui unico pensiero è per il cibo e la sopravvivenza.
Dove sto andando?
Da questo momento in poi potrebbero aprirsi infinite strade o solo pochi spiragli è c'è bisogno che sia pronta a cogliere ciò che voglio non la prima cosa che si presenta, non il primo raggio di luce!
Perchè, se voglio il sole, devo seguire la strada che porta al sole, e, per far ciò, la cosa giusta da fare è sapere, capire, decidere, su quale terreno muovere il primo passo, che poi sia una passeggiata, un'arrampicata o una corsa, poco importa, l'importante è sapere dove si vuole andare, una volta tanto!
E la domanda è questa: Come si fa?!

giovedì 23 gennaio 2014

lol




Sarà pure strastrastra visto e sentito... Ma loro sono davvero dei geni! lol

Stupida!


Per la prima volta mi son trovata davanti alla verità. Alla mia incompetenza, alla mia inadeguatezza, alla mia ingenuità.
Possibile che ci credessi davvero al fatto di esser capace, di avere i mezzi, di avere più di una chance.
Illusa! Sono stata solo un illusa a buttarmi in questa realtà con un bagaglio di nulla! Non sono nessuno, non sono capace, sono stata solo un ingenua a crederci... A pensare anche solo alla lontana di avere le capacità per riuscire.
Inconsapevolmente qualcuno mi ha messa difronte alle mie mancanze e ora lo so...
Sono stata una stupida! Tutto questo finirà con la coda tra le gambe.
Che stupida che sono stata!

lunedì 20 gennaio 2014

Tennant!




Dal film Fright Night un "dottore" truccato e in gran forma *ç*
No, ma, non vi sembra Morgan? lol
Però, mica male il topino :P

lunedì 13 gennaio 2014

Cose lasciate a metà...


La mia vita!

sabato 11 gennaio 2014

Andare...



Ci provi e vai avanti...
Passeggiando lungo una strada di cui non scorgi l'orizzonte, non è fatta di mattoni gialli e non porta ad un palazzo di smeraldo, assomiglia più a un vicolo di città: lungo, umido e pieno di pozzanghere; sembra che sia sempre notte e che il giorno non debba mai venire.
Una strada fatta di pietre e non è mica dritta e facile, no, anzi! Ci son bivi ed angoli da svoltare e tutto è buio e grigio. 
Lì, su in alto, ci sono finestre illuminate e invitante calore di cui qualcun altro sta godendo e qui fuori, invece, è freddo e continua a piovigginare.
Fastidiosa, sottile, pioggia che non è pioggia, ma si insinua nelle ossa e nell'anima, come un sussurro, ti ricorda chi sei, qual'è il tuo posto.
E sono per strada, il mio posto è per strada!
Passeggiare, no, ormai è una marcia, e procede tra imponenti palazzi e luci di cui non fai parte, che nemmeno puoi sbirciare, tanto sono in alto.
Un altro angolo da girare... mi lasciassero almeno in pace, a procedere per questa angusta via, e invece eccoli lì, manifesti e cartelloni di chi non sa, a ricordarmi quale è la realtà...
Visi fiduciosi e slogan accattivanti, potevo esser lì e invece sono qui per strada, e le scelte possibili sono tra correre e camminare...  quale alternativa? Quale scelta? Se non si è mai stati bravi a decider per se stessi, non si può contare sul fato e non ci si può lagnar per questo.
Tiro su il bavero del cappotto, per affrontare la folata di vento dietro quest'ultima svolta, e procedo, tanto, cosa mi resta se non questo: continuare, andare, non smettere mai di muovermi!

Ingorda




Come un otre, riempito fino all'orlo, di cose... inutili.
Da ragazzina, mi avevano regalato un kit di essenze, di quelli che si usano per fare i profumi. Tante piccole fialettine con odori differenti.
Sapevo già gestire i profumi, conoscevo come si mescolavano gli odori agrumati e quelli speziati, cosa mettere assieme e cosa no. 
Separatamente, ogni essenza aveva un profumo piacevole, delicato o pungente, dolce o aspro, chi più chi meno, mi piacevano tutti.
Oltre a quello che sapevo di mio, c'erano anche delle istruzioni con cui gestire le essenze e mescolarle senza fare errori.
Un gioco semplice e facile da fare, non potevo sbagliare.
Dopo aver annusato tutte le fialette ho iniziato a fare il mio profumo, sapevo qual era la cosa giusta da fare ma mi piacevano tutti gli odori e, alla fine, non ho saputo decidere.
Uno ad uno, ho messo una quantità più o meno rilevante di tutto.
Manco a dirlo, il risultato è stato disgustoso. L'odore era vomitevole e non ci ho giocato più.

Sapevo quale era l'errore, sapevo che bastava farlo nel modo giusto, ma non avevo misura, volevo usarle tutte e l'ho fatto.
E continuo a farlo.
Riempio il contenitore della mia vita con tante cose, tutte diverse tra loro, tutte ottime separatamente, ma di ognuna non ce n'è abbastanza perchè ne esca fuori qualcosa di buono... e continuo a riempire, senza misura, senza criterio e, lo so, non ne verrà fuori nulla di buono.