sabato 11 gennaio 2014

Andare...



Ci provi e vai avanti...
Passeggiando lungo una strada di cui non scorgi l'orizzonte, non è fatta di mattoni gialli e non porta ad un palazzo di smeraldo, assomiglia più a un vicolo di città: lungo, umido e pieno di pozzanghere; sembra che sia sempre notte e che il giorno non debba mai venire.
Una strada fatta di pietre e non è mica dritta e facile, no, anzi! Ci son bivi ed angoli da svoltare e tutto è buio e grigio. 
Lì, su in alto, ci sono finestre illuminate e invitante calore di cui qualcun altro sta godendo e qui fuori, invece, è freddo e continua a piovigginare.
Fastidiosa, sottile, pioggia che non è pioggia, ma si insinua nelle ossa e nell'anima, come un sussurro, ti ricorda chi sei, qual'è il tuo posto.
E sono per strada, il mio posto è per strada!
Passeggiare, no, ormai è una marcia, e procede tra imponenti palazzi e luci di cui non fai parte, che nemmeno puoi sbirciare, tanto sono in alto.
Un altro angolo da girare... mi lasciassero almeno in pace, a procedere per questa angusta via, e invece eccoli lì, manifesti e cartelloni di chi non sa, a ricordarmi quale è la realtà...
Visi fiduciosi e slogan accattivanti, potevo esser lì e invece sono qui per strada, e le scelte possibili sono tra correre e camminare...  quale alternativa? Quale scelta? Se non si è mai stati bravi a decider per se stessi, non si può contare sul fato e non ci si può lagnar per questo.
Tiro su il bavero del cappotto, per affrontare la folata di vento dietro quest'ultima svolta, e procedo, tanto, cosa mi resta se non questo: continuare, andare, non smettere mai di muovermi!

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