lunedì 17 dicembre 2007
venerdì 16 novembre 2007
"Un cero alla Madonna"
"Accendere un cero alla Madonna" con questa espressione ,a Napoli, s'intende quando le cose vanno davvero male e non resta che votarsi ai santi... Davvero questa settimana per me e la mia famiglia non potrebbe esser più nera!! Dopo il triste saluto della mia adorata micina, oggi pomeriggio han rubato lo scooter a mio fratello, sotto casa, mentre era su per pranzo... La mia famiglia abita in un paese in provincia di Napoli, quattro anime che si conoscono tutte, eppure gliel'han preso senza che nessuno vedesse o sentisse nulla...
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mercoledì 14 novembre 2007
Lucca Comics Up&Down
Miaoo e alla prossima!!
P.S.: Godetevi le fotine che ho scattato.
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Etichette: LuccaComics, MattiRicordi, una zampata di vita
venerdì 26 ottobre 2007
Senza Ali
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Etichette: goccia a goccia
domenica 7 ottobre 2007
Kamikaze Kaitou no Jeanne
Mi riferisco alla passione per Manga e Anime (più per la seconda in verità) anche se probabilmente era palese.
Era inevitabile che prima o poi iniziassi ad assillarvi con qualcosa riguardante il mondo della fantasia made in japan…
Mi piace perdermi in quei mondi di storie bizzarre eppure così vicine al nostro mondo, a modo loro. Credo che il fumetto sia un modo fantastico per “sognare”… solo… avete notato quanto maledettamente costino i volumi in Italia?!
Comunque...
La prima volta che ho incontrato questa storia è stato a casa di mia zia, nel lontano 2002. Per motivi logistici a pranzavamo a casa sua e lei aveva il satellitare. Un giorno, facendo zapping per i canali in chiaro, mi sono imbattuta in un canale austriaco, o tedesco, chissà, tale RLT o RTL (non la radio) dove, al pomeriggio, davano gli anime. C’era dragon ball, e poi yugioh e, all’improvviso, inizia questo anime di cui, non sapevo nulla… “Peace of loveeee…” (la sigla iniziale) e venni catapultata nel mondo di Jeanne, la ladra. L’anime mi prese talmente che ne seguii tutta la serie, in tedesco… voi capirete, un conto è la lingua originale con sottotitoli in italiano, vada a stento per i sub in inglese, ma il parlato in tedesco, senza sottotitoli, comprenderete che è folle… Concordo! Ciò non toglie che l’ho guardato tutto e l’ho anche riguardato, avessi perso qualche dialogo :P
Poi venne il PC e da li ad un accesso illimitato, o quasi, alle info a riguardo. Fu grazie a questo anime che per la prima volta scrissi sul forum di MTV, che fu l’inizio della mia avventura con loro, e chi mi conosce sa di cosa parlo, ma questa è tutta un’altra storia…
Per anni ho aspettato cercando info e scampoli in giro per il web finché, settimana scorsa, non mi son fermata per caso ad un edicola. Mi guardo in giro e cosa ti trovo tra i giornali e le riviste settimanali?! Proprio lei, Jeanne la Ladra del vento Divino, o per i fan Kamikaze Kaitou no Jeanne, il volume 2. *_* mi sono illuminata e di corsa ho raggiunto la mia fumetteria per recuperare entrambi i numeri che ho letto e riletto d’un fiato. Bellissimo, soprattutto ora che capisco cosa si dicono oltre che intuirlo :P…
Dopo di che ho provato a cercare le “scan” dei volumetti successivi finché non le ho trovate, pensa te, anche in italiano, ovviamente fatti dai fans e ovviamente prenderò anche gli originali, ma… come posso spiegarvi… è come una febbre… mi è presa questa smania di sapere finalmente se quello che avevo intuito dall’anime in tedesco fosse vero, e godermi le scene migliori con le frasi in italiano… sarà folle ma io son fatta così…
Se dopo aver letto che mi son guardata l’intero anime in tedesco avete pensato che rasentassi la pazzia allora dopo che leggerete quanto segue saprete che non mi sono accontentata di rasentarla…
Dopo aver scaricato le “scan” (che per i “non addetti ai lavori” sono le scansioni delle pagine dei volumetti usciti in altri paesi) mi son data alla lettura, ho letto di seguito 5 volumetti per un tot di 1500 pagine tutte, nell’arco di due sere(tra le 19 e le 22) da PC. Quando ho finito avevo gli occhi gonfi ma sognanti e un mal di testa che ha persistito anche per i due giorni successivi… Ma ero soddisfatta, Sono soddisfatta… ehhhhhh che bella storia!!! Miao felice *_*
E ora ve la racconto…
Maron è una ragazza che vive da sola, per 16 lunghi anni ha atteso una lettera o una telefonata dai suoi genitori, impegnati all’estero per lavoro, da sola in una casa enorme, sentendosi abbandonata e sola, finchè nella sua vita non compare Fin, angelo incompleto mandato da Kami (dio) per rinchiudere i demoni che si nascondono in quadri per rubare le anime degli esseri umani. Maron è la reincarnazione di Jeanne D’Arc, e Fin le da il potere per trasformarsi, per risvegliare i suoi poteri sopiti, insieme rubano la “bellezza ingannevole” dei dipinti per rinchiuderli in pezzi di una scacchiera, affinché Fin si guadagni “le ali”. Ad ostacolare le due ci si mette l’amica d’infanzia di Maron, figlia di un ispettore di polizia e fissata con Jeanne, e il misterioso Sinbad (si il marinaio ma qui più che marinaio sembra un medico) anche lui aiutato da un angelo incompleto dalle ali nere. Lo scopo di Sinbad sembra impedire a Jeanne di fare la ladra ma perché?
Oltre al disegno accattivante e alla dinamicità delle immagini, che non sempre è così accurata in un manga, la descrizione delle emozioni e dei sentimenti, ti prende come pochi.
La protagonista non è una pasticciona e nemmeno una “sfigata”, a scuola è ammirata ed è un eccellente atleta, ma nella vita privata è sola e non perché non ha amici, ma perché i genitori l’hanno abbandonata…Non un’orfana, ma una figlia di genitori indifferenti, che alcune volte è anche peggio.Sapere che ci sono, che sanno di te e che ti “mantengono” economicamente ma che non vogliono o non hanno tempo per occuparsi di te, che non hanno bisogno di te…Finché nella sua vita non arriva qualcuno che ha bisogno di Maron, del suo aiuto, per quello che è, Fin le piomba nella vita come un raggio di sole in un cielo grigio, e le dona qualcosa di più importante della “magia”, le dona uno scopo, qualcosa che solo lei può fare, un modo per esser utile e di conseguenza importante per qualcuno.Da una parte il rapporto con i genitori, e dall’altro quello con la sua migliore amica, che è la rivale dell’alterego Jeanne, un classico per storie di questo genere, anche se, in questo caso, l’amica ha una ragione più che valida per accanirsi contro Jeanne, ragione che si scopre più in là.Poi c’è il rapporto con il nuovo arrivato Chiaki, il compagno di banco e vicino di appartamento, che fin da subito mostra un interesse per Maron, un interesse non proprio genuino! Un gran bel ragazzo non c’è che dire!!! E poi c’è Sinbad e l’angelo dalle ali nere Access, entrambi interessati ai quadri che Jeanne vuole rubare, anche loro rinchiudono i demoni in pedine degli scacchi, ma mentre per le nostre le pedine sono bianche, quelle di Sinbad sono nere e poi… qualcosa che mette in dubbio gli interessi di Sinbad… Nemico o amico?! E poi, chi c’è dietro tutto?! Da che parte è davvero il bene?! Tra chi si gioca questa partita a scacchi?!
Non vedo l’ora di rileggermi la storia sul cartaceo in modo da vederla e rivederla senza perder diottrie :P
Intanto comunque rifatevi gli occhi con alcune delle immagini tratte dal manga, giusto per darvi un’idea dello stile grafico…
Miaoooo
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Etichette: Letti e riletti
venerdì 5 ottobre 2007
mercoledì 19 settembre 2007
Arcobaleni
Pochi di voi, credo soltanto i miei amici, sanno che mi diletto a scriver storie, racconti, avventure, molto spesso, quasi sempre, ispirati da sogni fatti durante la notte.
*Miao micia che ha una fervente fase rem :P
Ecco, in questi giorni ho concluso una storia che è stato un luuungo parto, sognata e poi iniziata nel lontano 2005, ha trovato conclusione in questi giorni. Confesso che ciò che ne è derivato mi ha quasi sommersa. Rileggendo quello che avevo scritto, in particolare gli appunti presi a suo tempo, la mattina al risveglio da quel visionario sogno, che poi rappresentano l'anima della storia, mi sono sorpresa a scoprire che molte delle cose che avevo scritto poi col tempo si sono avverate in un modo o nell'altro, senza troppe pretese, e la cosa mi ha sorpresa.
Comunque sono ancora troppo impaurita perchè altri oltre quei pochi eletti(da me) leggano le mie storie, ma per non lasciarvi a bocca asciutta vi incollerò qui un brano tratto dal racconto di cui sopra... è un assaggio che forse rispecchia quello di cui volevo raccontare, spero vi piaccia, e... non siate troppo crudeli.
Miaoooo
Come quando fai brillare un prisma sotto un raggio di sole in una stanza buia. Le pareti si riempiono di colore e ti rendi conto che qualcosa di semplice, come la luce, racchiude in se tanta meraviglia, e sei li a guardarla sbalordito e felice, come se fosse la cosa più bella che tu abbia mai visto. Questa magia è sempre la stessa a sette come a settant’anni.
Penso che anche la vita sia come quel raggio di luce, è qualcosa di semplice e etereo, leggero e luminoso, ma dentro di se conserva quella magia che fa di noi, ognuno a modo suo, diversi e speciali, e, nello stesso tempo, uguali e semplici, perché è da lei che tutto ha inizio.
Noi siamo solo, no anzi, noi SIAMO i colori che, con l’aiuto del prisma, prendono direzioni e sfumature diverse ma che nel cuore custodiscono sempre quella luce originale e, oltre ad essa, qualcosa degli altri colori! Anche se non li incontreremo più o se siamo agli opposti come il bianco e il nero, conserveremo per sempre qualcosa di essi dentro di noi…"
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Etichette: racconti brevi, short story, SognoStorie
martedì 7 agosto 2007
Questione di Prospettiva
Sono proprio questi punti di vista che ci aiutano, guidano, ogni giorno, anche nelle cose più insignificanti. Il solo esprimere un’opinione, un gusto, un giudizio, è la dimostrazione di quello che siamo, di quello che pensiamo, del nostro modo di vedere le cose.
Prospettiva che difficilmente cambia, a meno che non accada qualcosa, un imprevisto, una svolta che sposti l’obiettivo su un’altra angolazione, nel luogo, nel momento in cui meno te lo aspetti, qualcosa d’improbabile come… come un viaggio in aereo…
Complice la splendida giornata di sole o il fatto che, con la bella stagione le giornate si allungano e io son partita con il sole alle 20.00 di sera, il mondo ha assunto un altro aspetto.
Pian piano che salivamo la terra diventava sempre più piccola e il mondo sembrava una cartina 3D al crepuscolo. Con lo sguardo seguivo vagamente il corso di un fiume quando, davanti ai miei occhi si è aperta un’enorme distesa d’acqua, ma non poteva essere il mare, a Milano non c’è il mare!Era un lago.
Non sono mai stata brava in geografia e non sono sicura di che lago si tratti, e in realtà non m’interessa…
Pochi istanti e lo scenario è cambiato, prendendo quota i contorni della terra son diventati un’unica pennellata di colore verde, sopra la quale un nuovo mondo si adagiava placido e incurante, un mondo di nuvola, con pianure di foschia e alberi di spuma bianca che sotto la luce di un sole calante assumevano i colori dell’arancio di una foresta in autunno, o, nelle zone d’ombra, dello smeraldo di un boschetto colpito dai riflessi di un lago, era come se il concetto di terra e aria si fondesse e giocasse a confondere, e passandoci sopra osservavo lande nuove e mai viste, di cui dal basso potevo scorgerne solo una parte.
Boschi che da terra sembrano solo nuvole, boschi in cui animali fantastici corrano e volano, e godono di alberi con foglie di rugiada e di una vista incredibile sul mondo, il “nostro mondo”!
La luce lentamente calava e i colori del vespro rendevano meno chiari i contorni e cielo e terra lentamente si abbracciavano nell’oscurità, ma mentre il sole calava, nell’angolo destro del mio oblò, al centro di questo spazio delineato dai suoi confini, un’enorme nuvola bianca e grigia, carica di pioggia, veniva scossa da tremiti e fulmini. Il suono non può esser percepito in un aereo, ma esistono immagini talmente spettacolari che la loro semplice esistenza è più eloquente di qualunque parola o suono.
Lampi e giochi di luce saettavano da un ricciolo di nuvola all’altro, potevo distinguerne la forma ramificata di luce, una scena emozionante e unica nella sua composizione, mentre il sole tramontava in un cielo limpido, poco più in là, ma in realtà a mille chilometri di distanza, nuvoloni pieni di pioggia e tempesta incombevano e lampeggiavano prepotenti.
E mentre la luna faceva capolino dietro monti di nubi un sottile dragone d’acqua, fatto di foschia, si tuffava in un fiume della stessa natura.
Se si guardasse il mondo, la vita, ogni secondo, da prospettive diverse abbandonando stereotipi o schemi mentali precostituiti, si aprirebbero infinite possibilità, persone, idee, punti di vista, assumerebbero altri significati; per problemi apparentemente insormontabili si troverebbero situazioni semplici, e anche la situazione peggiore, se vista da angolazioni diverse, non farebbe più tanta paura…
E’ una lezione che vorrei condividere e che spero di riuscir a imparare, a volte basta soltanto cambiare angolo di osservazione, cambiare prospettiva!
MaryAimiao
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martedì 3 luglio 2007
JukeBox
E rieccomi con una nuova canzone, questa appartiene al passato, ma l'altro giorno la stavo ascoltando e posso dire che mi da sempre forti emozioni, e quindi immergetevi con me nel sound dei Subbini :P
A caduta libera in cerca di uno schianto
Tu affogando per respirare
per sentirmi vivo in tutti i miei sbagli
Non mi importa molto se niente è uguale a prima
Ed ora analizziamo:
"A caduta libera in cerca di uno schianto
Ma fintanto che sei qui posso dirmi vivo"
E' bello poter pensare che anche quandole cose vanno davvero male, c'è qualcuno che ti fa sentire vivo!
"Tu il mio orgoglio che può aspettare e anche quando c'è più dolore
non trovo un rimpianto non riesco ad arrendermi a tutti i miei sbagli"
Eheh e quante volte ti capita di sapere, sentire di sbagliare e perseverare nell'intento, e non aver rimpianto per questo, non arrendersi a quelli che per altri sono "Sbagli"!
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mercoledì 20 giugno 2007
A Gattoni tra le Note
Ci sono davvero poche cose che nella vita "lasciano il segno" : una persona speciale, un sorriso, un raggio di sole, l'arcobaleno dopo un temporale, una pioggia improvvisa d'estate, un forte dolore, la perdita di qualcuno, fino a quelle meno "fatali" come un film indimenticabile, parole importanti e alcune canzoni.
Così Come sono"
Senza cuore così"
E miracolosamente non Ho smesso di sognare
E miracolosamente Non riesco a non sperare"
Se vedessi solo il sole"
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Etichette: Juke Box
martedì 12 giugno 2007
L'arrivo di Ai
Sogni Incantati A-micette mie
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domenica 10 giugno 2007
Italia paese di Bigotti!!
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martedì 5 giugno 2007
Movie and Miao
Poco credibile anche la rivisitazione della "morte di zio Ben", per render più umano l'uomo sabbia bastava premere sul perchè faceva quel che faceva =_=
Le scene migliori, sicuramente la redenzione dell'amico (strafiko) figlio di goblin (arghh miao presa dai suoi occhi e dal suo spettacolare fisico mi son dimenticata il nome del personaggio ihihih)...
La futura "donna gatto" (questa è per gli intenditori) molto scialba e poco "graffiante", capisco perchè il protagonista non sia sicuro di un numero 4 ...
Il film in se mi è piaciuto, ripeto godibile, ma ho visto di meglio ^_^
E nel futuro prossimo Shrek 3 e Trasformers *ç* non vedo l'ora...
Miaooooo
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Etichette: movie e miao
venerdì 1 giugno 2007
Il "Vero Nome"!
Per chi è amante di anime e manga o del fantasy in generale, prima o poi, tra le pagine di un libro, i ballon di un fumetto o la sceneggiatura di un film, è capitato di trovarsi davanti al concetto di “vero nome”.
A grandi linee si tratta del fatto che se qualcuno conosce il vero nome di una persona ha pieno potere su di esso, solitamente questo nome distingue l’essenza, ciò che davvero è la persona che lo porta e non la “facciata” del nome con cui ci presentiamo.
All’inizio ho prestato poca attenzione a questo particolare, “interessante” mi son detta, però poi mi è tornato in mente così, mentre i miei pensieri erano persi dietro altre cose, mentre seguivo percorsi mentali completamente agli antipodi.
Ferma alla fermata del tram, con gli auricolari e l’IPod al massimo per non sentire il rumore della gente, quei volti che incontri quasi tutte le mattine, che ti sembra di conoscere, aver già visto, incontrato da qualche altra parte, quelle anime distanti, come distante e il modo d’esser che questa città t’insegna. Alienante, dicono molti, e allora i miei pensieri son tornati a quel concetto…
Quante vite ho incrociato con la mia, quante parole, emozioni, sentimenti si sono intrecciate con esse, quanti silenzi, quanti sorrisi, quanto vuoto…
Si perché più spesso di quanto si pensi le persone che incontriamo, come le emozioni, lasciano dentro di noi il tempo che trovano, e così diventano ricordi, se sono fortunati, più spesso scompaiono nella nebbia del “passato”, e ti tornano in mente solo grazie a foto sbiadite.
Quante persone nella tua, nella mia vita, hanno avuto la fortuna, o sfortuna che dir si voglia, di arrivare a sfiorarti l’anima? Di quanti puoi dire che hanno compreso, visto, sentito quella parte di te che celi nel più profondo di te? Barricata dietro mura e rovi di spine, protetta da qualunque intrusione, fragile, complicata, inaccessibile…
A chi, a quante persone hai confidato il tuo vero nome?! Rischiando il tutto per tutto, affidando la tua vita nelle mani di questa persona, completamente, senza riserve, senza timore che potesse... Distruggerti!
Nessuno?! Uno?! Due?! Qualcuno c’è stato che è riuscito ad arrivare a quella stanza troppo a lungo chiusa e a spalancare le finestre per far entrare un po’ di sole?!
Forse non è questo il concetto di “vero nome” a cui si riferisce la cultura Fantasy eppure a me piace pensare sia così.
E come si fa a fidarsi così tanto di una o più persone?!
Come fai…
E allora le persone continuano a sfiorarsi e ad urtarsi, toccarsi e poi allontanarsi senza conoscersi davvero, a presentarsi con nomi che sono una maschera, l’armatura dietro cui si celano, ne puoi incrociare gli sguardi in metro, scambiarci qualche sorriso sul tram, una o più parole alle fermate, per poi immergerti nuovamente nella grigia corrente che li strattona di qua e di là…
E torno alla realtà pensando che il giorno in cui qualcuno ascolterà e pronuncerà il mio vero nome, le mie orecchie si riempiranno della sua voce, i miei occhi di lacrime e il mio cuore di gioia, intanto alzo ancora un po’ il mio IPod che suona le note di Ufo Diapolon e mi accingo a salire sul tram…
Guardo fuori dal vetro con le immagini che scorrono veloci e la pioggia estiva che si rincorre, vedo la mia immagine riflessa, il mio “vero nome” è …
Pensavate che ve lo dicessi eh!?!? E invece no!! Cosa vi fa credere che confiderei una cosa così importante al web?! IHIHI
Fregati!Miaooooooo
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Etichette: di me, goccia a goccia, racconti brevi, una zampata di vita
mercoledì 30 maggio 2007
Milano ehhhhh Milano
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