sabato 2 marzo 2013

Afraid



... io sto ugale mi chiedo solo se chissà quante volte hai riso tu di me! ♪ 
È un po' come la paura del buio, qualcosa di atavico e inspiegabile, come una morsa allo stomaco che toglie il respiro tanto fa male, il terrore incomprensibile di esser derisa - incomprensibile perchè infondato il più delle volte - certo dettato più dall'insicurezza, ma terribile, soffocante.
Uscire da una conversazione on line e sentire sospesa nell' aria la sensazione che chi è rimasto ora sta commentando una tua frase prendendoti in giro; dire o fare qualcosa per qualcuno e aver il timore che questa persona ne riderà; per qualche recondito, paranoico motivo, soffocare parzialmente gli slanci senza esser se stessi fino in fondo per non mettersi in condizione di esser derisi.
Se cercassi - e in realtà non dovrei andare poi così a fondo - in me, nel mio passato, sicuramente le cause di questi complessi le troverei, ma quando la conoscenza non debella il male cosa si può fare?
La paura del buio si può razionalmente affrontare e allora, perchè questa inadeguatezza sociale no? Questo insopportabile male radicato nel cervello con cosa si nutre? 
Ora che son forte del mio nuovo io, che si ama di più, che gode egoisticamente di tutto il buono che c'è, che si è riscoperto capace di enjoy her life, cosa alimenta ancora questi lati oscuri?
Sarà forse che un buio abisso vive della propria oscurità e in esso la luce non rischiara ma si perde sopraffatta, che non sempre voler guarire coincide con il fare di tutto per guarire, che spesso è affascinante lasciarsi crogiolare nella disperazione, sarà che alla fine le brutte abitudini sono davvero dure a morire, ma se prendo per buono che dipende unicamente da me - e bada bene non sto dicendo che sia davvero così, un tarlo nella testa mi dice che non può esser sempre frutto della mia immaginazione - come uscire da questo circolo?
Esser sospettosa è così radicato in me che non riesco a non complicarmi la vita, che ad aspettarsi il male prima o poi arriva, ma fino ad allora quanto bene mi son giocata?
Dulcis in fundo una domanda: serve davvero interrogarsi su tutto ciò o è l'ennesima sega mentale senza capo ne coda che vi ho costretto a leggere tanto per deliziarvi sulla mia follia e convincervi sempre più che son da rinchiudere?!
L'auto analisi ha mai portato qualcuno da qualche parte? - senza camicia bianca ovviamente - boh!?
Intanto la metto qui, piccolo granello, fastidiosa particella di sabbia che forse diverrà perla... Vediamo.

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